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Obblighi e responsabilità degli imprenditori

08 Aprile, 2022

Occasione per un modo migliore di fare impresa, con le norme sugli obblighi e responsabilità degli imprenditori.

La riforma in materia di crisi d’impresa e dell’insolvenza – che ha introdotto numerose disposizioni per tutte le imprese, sia individuali che collettive, e che subirà importanti modifiche per mezzo del decreto legislativo all’esame del parlamento – rappresenta un’occasione per focalizzare l’attenzione su alcuni principi di fondamentale importanza gestionale, richiamati dalle norme:

  • l’imprenditore individuale (qualunque dimensione abbia, quindi anche il piccolo) deve adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte (migliorando, così, le prospettive di continuità e crescita);
  • l’imprenditore collettivo (comprese, quindi, tutte le società, sia di persone, che di capitali, quali, ad esempio, società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società a responsabilità limitata) deve adottare un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa; tale assetto organizzativo, oltre ad essere un obbligo a sé stante (e uno strumento per migliorare le prospettive di continuità e crescita) deve anche essere implementato per lo specifico scopo di rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, con l’ulteriore obbligo di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione degli strumenti previsti per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale; tali obblighi, e le conseguenti responsabilità, incombono, quindi, sugli amministratori.

Il controllo costante della “salute” dell’impresa rappresenta, prima di tutto, un fondamentale elemento di gestione consapevole ed attiva.

La tempestiva rilevazione dello stato di crisi deve avvenire, quindi, anche mediante l’analisi dell’attività d’impresa, con specifici indicatori, in uso nelle prassi della consulenza aziendale, idonei ad individuare situazioni di squilibrio reddituale, patrimoniale e finanziario.

Tali situazioni di crisi non possono essere rilevate solo con metodi quantitativi, che si avvalgono di dati numerici di bilancio o budget, ma devono essere previste anche con metodi qualitativi, in grado di ricercare, controllare costantemente e valutare le azioni da compiere per ottenere i risultati desiderati, monitorando, quindi, la continuità aziendale dal punto di vista della qualità della strategia.

Gli amministratori che non osservano gli obblighi di conservazione dell’integrità del patrimonio sociale (fra cui quelli sopra esposti) rispondono personalmente verso i creditori (anche nelle società di capitali, fra cui le srl).